Flora e fauna

Last update 12 October 2018

La vegetazione e' costituita da boschi a prevalenza di roverella (Quercus pubescens) abbinata al cerro (Q. cerris) nelle zone di crinale e nelle esposizioni piu' calde; nelle esposizioni piu' fresche prevalgono la rovere (Q. petraea) presente localmente con esemplari di eccezionali dimensioni (Rio Ghisone e Costa Lunga) e il castagno accompagnati talvolta dalla farnia (Q. robur), in prossimita' degli impluvi.
Il governo a ceduo ha modificato la struttura della vegetazione attuale, che per composizione specifica puo' considerarsi molto vicina alla vegetazione potenziale caratteristica di tale area.

L'inquadramento fitosociologico risulta di complessa interpretazione a causa della presenza di formazioni vegetali di transizione fra le aree che subiscono le influenze climatiche della pianura e formazioni piu' collinari e termofile. Da una lato si riscontrano specie legate alle classi Querco-Fagetea e Quercetea robori-petraeae, ma nelle esposizioni piu' calde prevalgono le specie della classe Quercetea pubescenti-petraeae.

La copertura boscata si e' discretamente mantenuta in corrispondenza dell'area anticamente occupata dal Bosco delle Sorti; ai margini del bosco e in altre zone prevalgono infestanti e/o esotiche quali Robinia pseudacacia, Rubus sp. pl., Clematis vitalba, Solidago gigantea ecc. Le formazioni boscate sono inframezzate in modo discontinuo da vigneti, seminativi e prati stabili.

Dal punto di vista floristico e' da segnalare la presenza di alcune specie di Orchidacee protette dalla legislazione regionale (l.r. 2 novembre 1982, n.32) come Orchis morio, Orchis sambucina, Platanthera chlorantha.
Caratterizzano il sottobosco quattro specie di ginestre: Cytius scoparius, Genista germanica, abbastanza comuni e tipiche della brughiera, Cytisus villosus, specie stenomediterranea qui al limite del suo areale, e Genista cinerea, presente solo in Piemonte e in Liguria nella fascia compresa tra l'Appennino Ligure e le Alpi Marittime.
Di rilevante interesse e' la presenza di Erica arborea al limite settentrionale del suo areale, il cui mantenimento e' legato alla pratica delle ceduazioni.

Il ceduo e la parcellizzazione del bosco, se da un lato hanno condotto ad una modificazione della struttura potenziale del soprassuolo, dall'altro hanno favorito una elevata variabilita' ecosistemica, con la creazione di una disetaneita' del popolamento forestale che ha determinato una diversita' strutturale ed una elevata potenzialita' faunistica.

I mammiferi piu' frequentemente osservati sono: cinghiale, caprioli, volpe, lepre europea, faina, tasso, riccio, scoiattolo, donnola, ghiro, toporagno, e alcune specie di chirotteri.

Per l'avifauna sono segnalati il picchio rosso, il picchio verde, la civetta, il gufo, l'upupa, la tortora dal collare, la poiana e alcune specie di interesse venatorio quali il fagiano, la starna, la beccaccia, la quaglia, il germano reale.